Compagnia Accademica di Danza di Pechino - Teatro Carlo Felice web Tv

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Direttore della Compagnia Jin Ming
Luci Ren Dongsheng - Hu Bo


15 Gennaio, ore 20.30
inzio diretta ore 20.00

January 15, 2014, 7.00 p.m.(in gmt)

Programma 2014:

IL CANTO DELL'ARMONIA (4' 15'')
Musica: Zhang Lei
Coreografia: Sun Ying
Solisti: Zhao Zhibo, Liu Xiao, Guo Jiao, Hu Yuting
Brano tratto dal coreodramma “Il Danzatore di Tong Que”, eseguito nello stile di danza della dinastia Han(206 a.c. - 220 d.c.), un perfetto esempio della antica arte cinese di combinare danza, musica e poesia. Danzando sui tamburi e cantando contemporaneamente in uno stile fragrante, gli artisti mostrano il gusto estetico unico e la cultura della Cina di quei secoli.
LE FATE DELL'ARCOBALENO (6' 40'')
Musica: selezione di antiche musiche cinesi
Coreografia: Chen Wenya
Solista: Zhao Qiao, Yan Ni
Le fate volteggiano in un fantastico paradiso, danzando con un nastro di seta dai colori dell'arcobaleno, lungo 24 metri. La danza e ispirata agli affreschi di Dunhuang, raffiguranti le Apsaras, gli angeli del buddhismo. Il nastro di seta insegue e anticipa al tempo stesso i movimenti di una danza fatta di grazia e abilita.

SVAGO IN LIBERTA' (5' 30'')
Musica: Zhang Lie
Coreografia: Shi Bo
Solisti: Wang Zihan, Li Nan, Wang Lei
Brano ispirato al pensiero del filosofo e poeta Zhuangzi (369 a.c. - 286 d.c.), vissuto nel periodo dei Regni Combattenti: “Io sono nato con il Cielo e la Terra e ogni cosa vivrà insieme a me”. Una danza lirica, leggera e leggiadra, ambientata in un bosco di bambu.
LE MILLE BRACCIA DI BODHISATTVA (6' 30'')
Musica: Luan Kai
Coreografia: Gao Jinrong
Solista: Yu Yang
Il brano si ispira al celebre affresco omonimo della terza grotta di Mongao, recante l'iscrizione: “le mille braccia, i mille occhi e le mille forme diverse di Guanyin”. Guanyin e il nome cinese di Avalokiteśvara Bodhisattva, dea della misericordia venerata nel buddhismo dell'Estremo Oriente. Con il linguaggio stilistico della danza di Dunhuang viene rappresentata la figura nobile, elegante e raffinata di Avalokiteśvara Bodhisattva, che ne esprime la pace, la compassione e la sacralita del suo mondo interiore quando offre la salvezza all'essere umano.
L'IMPERATORE QIN MOBILITA LE TRUPPE (6' 32'')
Musica: anonimo “I Grandi Tamburi di Jiangzhou”
Coreografia: Chen Weiya
Solisti: Sun Ke, Ma Jiaolong, Dong Jiming, Wang Xiaoming, Li Shunjie
Danza maschile dedicata alla memoria dell’imperatore Qin, che, dal 221 al 207 a.C., unifico la Cina e del quale i successori dinastici immortalarono la memoria, seppellendo nella sua tomba a Xi'An il celebre Esercito di Terracotta. La danza mostra il carattere eroico dei Cinesi attraverso la tecnica d’abilita e l’espressivita della danza tradizionale cinese, con i suoi originali movimenti e posture, al ritmo sonoro e incalzante della musica popolare “I Grandi Tamburi di Jiangzhou”.
LIANG E ZHU (25' 00'')
Musica: He Zhanhe, Chen Gang
Coreografia: Zhang Jianmin
Solisti: Wang Zihan, Shao Junting, Xie Suhao, Zhang Yiyi
La storia d'amore di Liang Shanbo e Zhu Yingtai, ambientata nell'epoca della dinastia Jin Orientale (317-420 d.c.), e molto popolare in Cina ed e considerata l'equivalente cinese di “Romeo e Giulietta”. La giovane Zhu Yingtai si innamora del suo compagno di studi Liang Shanbo. Alla fine dei tre anni di studio, i due si separano e, quando Liang si reca a trovare la sua giovane amica, scopre che questa e stata promessa in sposa ad un ricco possidente locale, in un matrimonio d'interesse combinato dalla famiglia. Liang cade in depressione e si lascia morire. Il giorno del matrimonio, un'improvvisa tromba d'aria impedisce al corteo nuziale di oltrepassare il luogo dove e
sepolto Liang. Zhu, staccatasi dal corteo, si reca sulla sua tomba per rendergli omaggio ma, sopraffatta dal dolore, si accascia senza vita sulla tomba di Liang, dalla quale si librano in volo due farfalle. Sono gli spiriti dei due amanti, finalmente ricongiunti dopo la morte dall'amore che li lega e che trionfa sulle tenebrose forze delle crudeli consuetudini feudali.
Intervallo (20'')
LO SPIRITO DEL BAMBOO (7' 20'')
Musica: anonimo dall'antico brano cinese “Colori” per cetra a 24 corde
Coreografia: Zhang Jianmin
Solisti: Wang Lei, Wu Shuai, Guo Jao, Gao Yan
Il brano si ispira all'opera letteraria del calligrafo Wang Xizhi (303-361 d.c.) “Prefazione ai poemi del Padiglione delle Orchidee”, considerata una delle massime espressioni dell'arte calligrafica cinese. I raduni letterari, in occasione della Festa della Purificazione di Primavera, presso il Padiglione delle Orchidee di Lanting, nella provincia di Zhejiang, nei quali si volgevano gare di composizione poetica e di bevute, furono un appuntamento culturale di grande rilievo per tutto il periodo delle Sei Dinastie, dal 220 a.c. al 589 d.c..
L'arte calligrafica rivive con il ritmo e il respiro della danza classica cinese, flessibile e forte come il
bamboo, pianta simbolo dell'estetica cinese, i cui boschi ricoprono le colline di Lanting.
IDEOGRAMMA (5' 15'')
Musica: anonimo dall'antico brano cinese “Alte Montagne e Acque Impetuose”
Coreografia: Tong Ruirui
Solisti: Yang Yongqian, Tian Jingsijia
“Dall’alto in basso, da sinistra a destra”, i complessi movimenti, che stilizzano quelli del dragone e della fenice, fluenti come le nubi e l'acqua, tracciano nell’aria immaginari ideogrammi, dove la perfezione e l’eleganza esecutiva ben si associano all’idea di un’opera calligrafica, forma artistica tenuta in grande considerazione in Cina.
LA GRU SOLITARIA (5' 30'')
Musica: Liu Xing da “Villaggio lontano”
Coreografia: Wang Shengfeng,Xia Weijia
Solista: Ma Jiaolong
Una gru solitaria, dipinta in inchiostro nero, vaga tra montagne e torrenti, elegante e superba. La sua bellezza forte e orgogliosa si erge suprema sulla natura circostante.
IL FIUME GIALLO (15' 00'')
Musica: Xian Xinghai, Concerto per pianoforte e orchestra “La Cantata del Fiume Giallo”
Coreografia: Zhang Yujun, Yao Yong
Solisti: Sun Ke, Hu Yuting, Su Yang, Liu Ying, Xie Suhao, Zhang Yiyi
Danza di gruppo dedicata al Fiume-Madre, culla della civilta cinese. Esprime lo sforzo di liberazione delle masse contadine della Cina dal giogo straniero e l’orgoglio della costruzione di una nuova e libera Cina.

COMPAGNIA ACCADEMICA DI DANZA
DI PECHINO

La Cina è una delle più antiche civiltà del mondo, celebre per la sua ricchissima cultura e per lo splendore delle sue arti. La danza tradizionale cinese, che, oltre al corpo umano, utilizza tre strumenti fondamentali, il ventaglio, la spada e le lunghe maniche o i nastri, ha seguito unpercorso di continuo sviluppo e trasformazione come parte delle arti in generale.
E’ tuttavia impossibile per i contemporanei poter apprezzare di persona le autentiche melodie della musica tradizionale, come pure le rappresentazioni originali della danza tradizionale. Ciò in quanto la danza accompagnata da musica (yue wu), sviluppatasi durante le dinastie Qing, Han, Shui e Tang, può essere studiata solo attraverso la letteratura e le arti figurative dei tempi antichi.

L’opera tradizionale cinese, che nasce e si sviluppa durante le dinastie Song, Yuan, Ming e Ching, ha raggiunto nei secoli vere e proprie vette di perfezione come forma di operaballetto.
Ma qui la danza esiste solo come mera appendice dell’opera.
Nel corso di mezzo secolo, il Comitato Scientifico dell’Accademia di Pechino ha esplorato i territori sia della danza tradizionale con accompagnamento musicale, sia della danza nell’opera classica cinese, facendo opera di ricostruzione e aprendo nuove prospettive con un approccio moderno che ha reso la danza tradizionale completamente autonoma rispetto all’opera. Questo lavoro si è svolto, sostanzialmente, lungo tre direttrici fondamentali checostituiscono le tre componenti della danza cinese come la conosciamo oggi:codificazione dei movimenti di base e elaborazione delle posizioni, quali risultano dalle fonti letterarie e figurative, secondo gli schemi del balletto classico, in particolare russo; utilizzo dell’espressività plastica tipica della danza contemporanea e del ritmo nel movimento (body rythm); applicazione ed elaborazione delle tecniche e delle figurazioni delle arti marziali cinesi.Si può, quindi, affermare che si tratti sia di danza tradizionale operata con spirito moderno, anche per soddisfare il gusto estetico dello spettatore odierno, sia di coreografie contemporanee espresse in linguaggio tradizionale, in accordo alla massima: “Fare emergere il nuovo attraverso il passato”.
Fondata nel 1987 come compagnia residente presso l'Accademia di Danza di Pechino, la massima istituzione coreutica della Cina, la Compagnia Accademica di Danza di Pechino è stata concepita come una nuova troupe d'élite, in grado di conservare e innovare la danza classica cinese con un elevatissimo grado di perfezione tecnica e interpretativa. Fedele al principio “tenere alta la bandiera, guidando la cultura nella disciplina e nello sviluppo armonioso”, la Compagnia è oggi non solo una formidabile formazione tersicorea, ma anche una base per la ricerca e la sperimentazione nell'ambito della danza. La direzione artistica è collettiva, affidata al Comitato Scientifico dell'Accademia di Danza di Pechino.
Nel repertorio, che comprende anche balletti completi, si alternano danze liriche e danze acrobatiche, a tematica storico-nazionale. Vi si possono ritrovare sia danze di antica tradizione, ispirate a personaggi della storia e della letteratura cinesi, sia danze delle diverse etnie che popolano il grande Paese asiatico, sia danze militari, sia, infine, danze basate sulle arti marziali, dal Wu Shu (arte delle armi) al Ba Gua (arte marziale degli Otto Diagrammi) e sulla filosofia classica cinese (Yin e Yang).
Negli ultimi dieci anni, la Compagnia ha effettuato tournées negli Stati Uniti, in Gran Bretagna,Irlanda, Francia, Italia, Spagna, Germania, Australia, Giappone, Corea del Sud, Emirati Arabi, Malesia, India, ecc..
Numerosi i riconoscimenti, conquistati nei concorsi di danza nazionali e internazionali, da Parigi, a Mosca, a Minsk, a Pechino, al Premio per la Danza della CCTV, la televisione di stato cinese.

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