Giovedì 21 Aprile 20.00 (H 7:00 Pm GMT)
Direttore e pianista solista
Luis Bacalov
Bandoneon
Gianni Iorio
Mezzosoprano
Maria Chiara Pavone
Baritono
Roberto Abbondanza
Orchestra e Coro del Teatro Carlo Felice
Maestro del Coro
Marcovalerio Marletta
Astor Piazzolla
Concierto para bandoneón
Luis Bacalov
Baires I Suite per pianoforte, bandoneon e orchestra d'archi
Luis Bacalov
Misa tango per soli, bandoneon, coro e orchestra
MISA TANGO
Questo lavoro, composto nel 1997, si avvale del testo dell'Ordinario spagnolo della Messa articolato nelle tradizionali cinque parti cantate: Kyrie, Gloria, Credo, Sanctus e Agnus Dei.
La motivazione principale di non utilizzare integralmente il testo dell'Ordinario, che comunque ha dei precedenti storici, è stata dettata dall'aspirazione - utilizzando una forma artistica di grande tradizione spirituale e musicale - di allargare la partecipazione a persone che non abbiano necessariamente le stesse credenze, sottolineando gli aspetti del Dio della Messa che sono comuni a Cristiani, Ebrei e Musulmani.
E' questa, peraltro, la stessa aspirazione che governa la ricerca del dialogo e l'avvicinamento e comprensione fra genti e fedi diverse.
Il lavoro si inserisce tra le varie Messe e composizioni a carattere religioso scritte tenendo presenti tradizioni musicali popolari: in questo caso tanghi, milonghe e candombi (le cosiddette "musiche Rioplatensi"). Anche se, dopo il successo del Tango in Europa e negli Stati Uniti questa "musica - poesia - ballo" nata nei bassifondi ha fatto la sua scalata sociale, certo è che è stata sempre considerata come qualcosa veicolante sensazioni ed emozioni "di dubbia purezza".
Contro corrente, l'autore ha sospettato che "il pensiero triste che si balla" (Ernesto Sabato), "il peccaminoso Tango", contenesse in sè un potenziale espressivo "sublimabile". E' questa via che l'autore ha tentato di percorrere, utilizzando un linguaggio musicale schietto e semplice dove il canto (soli e coro) è anche Fede, gli interludi strumentali Meditazione ed il bandoneon , strumento principe del Tango, anche simbolo di un particolare umanità, "il porteño", "el rioplatense", picaresco e triste, arrogante ed umile, che si confronta con l'Immenso e la Divinità.
Luis Bacalov
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