Il
tutù di mussola bianca, l’elevazione sulle punte (conquistata da poco),
la magrezza dei corpi, le braccia come ali sottili e leggere… È così
che il balletto romantico vede la donna: eterea, evanescente,
immateriale. E, naturalmente, vestita di bianco (ballet blanc), almeno
in un atto. Le Silfidi (creature fatte di vento) de La Sylphide, i cigni
di Čajkovskij, le Villi (secondo un’antica leggenda, le anime delle
fidanzate morte per amore e condannate a danzare ogni notte fino
all’alba) di Giselle sono tutte variazioni su uno stesso tema femminile:
quello della donna non come creatura terrena, ma come fantasma.
Ad ispirare allo scrittore Théophile
Gautier il soggetto di Giselle fu una donna in carne e ossa, ma capace
più di ogni altra, all’epoca, di danzare come se fosse senza peso:
l’istriana Carlotta Grisi, che sarà poi la prima Giselle della storia,
all’Opéra di Parigi il 28 giugno 1841 (coreografie di Jean Coralli e
Jules Perrot, musiche di Adolphe-Charles Adam). La trama – Giselle che
salva il principe Albrecht da una danza estenuante e mortale anche se
lui l’ha ingannata causandone la morte e la trasformazione in una Villi –
è poco più di un pretesto per permettere la danse aérienne, la danza
aerea in cui corpi si staccano da terra e rimangono il più possibile
sospesi a mezz’aria. La vera aspirazione, forse, di tutta la danza
classica.
Al Carlo Felice Giselle verrà
interpretata dal Balletto di Guangzhou, compagnia cinese fondata nel
1974 con lo scopo, da un lato, di assimilare la tradizione del balletto
europeo e, dall’altro, di promuovere la danza contemporanea del proprio
paese.
BALLETTO DI GUANGZHOU
Il Balletto di Guangzhou fu fondato nel
gennaio del 1994 ed è attualmente la più giovane ed entusiastica
compagnia di danza in Cina. Come unità pilota della complessiva riforma
delle compagnie artistiche professionali, avviata dal Comune di
Guangzhou, sotto la guida di Zhang Dandan, famosa ballerina e direttore
artistico della troupe, è diventata rapidamente il miracolo culturale di
quella moderna metropoli internazionale che è Guangzhou.
Fin dalla sua fondazione, la Compagnia
mantiene un rigoroso stile artistico; che ne informa tutto il
repertorio, comprendente celebri balletti, quali “IL Lago dei Cigni”,
“Giselle”, “Lo Schiaccianoci”, “Giselle”, “La Bayadère”, “Don Quixote”,
“Cenerentola”, “La Sylphide”, “Napoli” e che ha nel balletto classico
accademico il suo solido fondamento. A questo si affiancano produzioni
di coreografi contemporanei e neoclassici, quali, ad esempio, “Tema con
variazioni” e “Serenata” di George Balanchine, esprimendo così tutta la
vitalità e la varietà di stili del balletto.
Con grande forza creativa, la Compagnia
presenta anche una propria, unica forma artistica che fonde l'arte
coreutica cinese e quella occidentale in una serie di balletti
nazionali, quali “Il Cockatiel”, “Mei Lanfang”, “Il Sogno della Camera
Rossa”, “Ritorno in una Notte Nevosa” (Premio per la Cultura 2010), “Il
Fiume Giallo”, “Farfalle in Amore”, “L'Amore è Ovunque”, diventati tutti
celebri e popolari capolavori
Questo forte impulso creativo è anche
dato dai continui scambi culturali con l'estero, che la Compagnia
persegue negli ultimi venti anni. Ogni anno, infatti, la Compagnia
invita specialisti, maîtres de ballet, répetiteurs, coreografi, cinesi e
stranieri, da Francia, Canada, Stati Uniti, Russia, Gran Bretagna,
Germania, Svezia e da altri paesi, affinché tengano seminari e
allestiscano coreografie, in modo da permettere ai propri artisti di
stare al passo con il più alto livello dell'arte coreutica
internazionale. Grazie a questo, alcuni solisti della Compagnia si sono
guadagnati l'attenzione dei circoli della danza, sia in Cina che
all'estero, per il loro virtuosismo e la loro matura espressività
artistica.
Con lo scopo di far conoscere il
balletto cinese, la Compagnia si è esibita in Russia, Gran Bretagna,
USA, Canada, Francia, Australia, Italia, Germania, Spagna, Svizzera,
Finlandia, Perù, Cuba, Giappone, Corea, Mongolia, Singapore, Hong Kong,
Macao e Taiwan.
Anche in futuro il Balletto di Guangzhou
continuerà a esplorare e creare una sempre più affascinante arte sulle
punte, dando il dovuto contributo allo sviluppo del balletto cinese.