Il ragazzo del Risciò - Teatro Carlo Felice web Tv

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Mercoledì 30 settembre ore 20.30
inizio diretta ore 20.10

Wednesday, 30th September , h 8.10 p.m. 

(6.10 p.m. in gmt)



Opera in due atti di Guo Wenjing
China National Centre for Performing Arts 




Regia e scene Yi Liming 

Allestimento National Centre for Performing Arts of China 

Direttore Zhang Guyong 

Orchestra e Coro China National Centre for the Performing Arts

Il Ragazzo del Risciò

Negli ultimi anni il pubblico cinese si sta appassionando sempre di più all’opera lirica. Anche grazie a quello stupefacente edificio teatrale che è il National Center for Performing Arts di Pechino, progettato dall’architetto francese Paul Andreu: 217 mila metri quadrati, ricoperti di 18 mila placche di titanio e mille vetrate supertrasparenti,  con sale per l’opera, i concerti, la prosa. La scoperta del repertorio operistico occidentale sta andando di pari passo, in Cina, con la nascita di un proprio teatro musicale. E uno dei compositori più apprezzati, da questo punto di vista, non solo in patria ma anche all’estero, è Guo Wenjing (Chongqing, 1956): i critici musicali europei hanno paragonato le sue opere, per intensità drammatica e forza d’impatto musicale, a quelle di Berg e Šostakovic.
Il Carlo Felice propone uno dei titoli più recenti di Wenjing, Il ragazzo del risciò, tratto dall’omonimo romanzo di Lao She, un classico della letteratura cinese contemporanea, pubblicato in Cina nel 1937 e successivamente tradotto in molte lingue occidentali. La storia racconta la tragica vita di un conducente di risciò nella Pechino degli anni Venti. Lo stile musicale è quello che caratterizza la ricerca teatrale di Wenjing: la drammaturgia dell’opera lirica novecentesca europea sposata ai timbri, alle sonorità e alla concezione del fluire del tempo tipici della tradizione musicale orientale.  

L’Opera Il Ragazzo del Risciò  del Centro Nazionale per le arti sceniche di Pechino  è stata presentata  per la prima volta il 6 Giugno 2014 a Pechino. Dopo tre anni di preparativi, il Centro Nazionale per la arti sceniche è riuscita a scavalcare mezzo secolo di storia creando uno stretto legame tra il celebre scrittore cinese moderno Lao She e lo straordinario compositore cinese Guo Wenjing, il quale suscita l’attenzione e l’interesse di tutto il mondo dell’Opera occidentale. Per presentare uno spettacolo che fosse la corretta rappresentazione del capolavoro  Il Ragazzo del Risciò  di Lao She, sono intervenuti anche esperti di primo livello quali lo sceneggiatore Xu Ying, il regista/scenografo Yi Liming ed altri ancora. Questa Opera, realizzata con tecniche moderne di scrittura musicale che accorpa tratti culturali cinesi e uno stile proprio della Pechino antica, viene messa in scena in Italia, dal Teatro Regio di Torino, al Teatro Carlo Felice di Genova e al Teatro dell’Opera di Firenze. I palcoscenici che hanno visto nascere l’Opera danno quindi il benvenuto alla prima di quest’Opera cinese.

Il romanzo di Lao She  Il Ragazzo del Risciò  è ampiamente diffuso in tutto il mondo, è stato infatti tradotto in più di trenta lingue. Dalla penna dello scrittore emerge il tiratore di risciò Xiangzi, una figura precaria, che segue le onde del destino fluttuando nel mezzo di una grande epoca storica. Viene inoltre messa in risalto la comune ed eterna forza dell’umanità. Per di più, la tecnica di scrittura, basata su un linguaggio umoristico locale, pregno di connotati pechinesi, insieme ad un forte e conciso realismo, mette in luce la vita della gente comune e lo stile urbano tradizionale della Pechino antica; offre anche pieno spazio alla creazione musicale dell’Opera.  Il compositore Guo Wenjing, che ha ricevuto commenti positivi da parte del mondo della musica colta, ha alle spalle una lunga esperienza; dopo due anni di creazione scrupolosa utilizzando l’abile tecnica compositiva dell’Opera occidentale, si è intelligentemente addentrato nel mondo dell’Opera di Pechino, delle canzoni folcloristiche, dei racconti dialettali di Pechino con accompagnamento di tamburi e così via per altro materiale musicale, nel mondo del sanxian (liuto cinese), del suona (un tipo di corno cinese) e di altri strumenti popolari cinesi. Ha trasformato tutte le caratteristiche e i costumi della Pechino di oggi con cui si è imbattuto, come gli antichi edifici tra le stradine di Guxiang, le fiere al tempio, i tradizionali venditori ambulanti, matrimoni e funerali, in una melodia che scaturisce dal ricordo della città antica, per poi riproporli sul palcoscenico.
Questa Opera accorpa in sè anche una consistente lista di figure di primo piano. Il soprano Sun Xiuwei e il basso-baritono Tian Haojiang sono star cinesi della lirica famosi a livello internazionale; dopo anni di esibizioni su palcoscenici italiani e mondiali mettendo in scena Opere in lingua italiana, per la prima volta offrono al pubblico italiano uno spettacolo in lingua cinese. Allo stesso tempo, il direttore d’orchestra cinese Zhang Guoyong, i cantanti cinesi dalla grande potenza espressiva Han Peng, Zhou Xiaolin, Song Yuanming, Sun Li e così via, insieme al coro e all’orchestra del Centro Nazionale per la arti sceniche, presentano questo toccante spettacolo che si rifà ad un’antica storia svoltasi a Pechino.          

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